Dopo aver lanciato il primo episodio del mio Podcast, ho ricevuto diversi feedback e sono davvero contenta che alcuni di voi abbiano avuto domande interessanti e curiosità legate al conoscermi meglio, alle mie esperienze ed avventure che ho vissuto in giro per il mondo.
Quindi prima di tutto, per iniziare a rispondere ad alcune di queste domande, sicuramente l’evento di Sharm El Sheik non è stato il motivo principale del mio dolore e/o malessere. E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la ciliegina sulla torta, l’ultimo stadio di un fiume quasi in piena che straripa all’improvviso.
Un’altra cosa che forse non era chiara è che i miei genitori si sono separati quando avevo 16 anni.
Il rapporto con mia madre per me è sempre stato una grande sfida, nel senso che non mi sono mai sentita desiderata da lei. Infatti nella mia infanzia, lei è sempre stata abbastanza chiara al riguardo. Io sono la primogenita e tenendo conto del suo background, non mi ha mai regalato momenti affettivi (e nemmeno a mio fratello o mia sorella). Si è preoccupata di accudirci più per dovere che per piacere. Trovava molto difficile manifestare puro amore. In realtà, la causa è l’ambiente in cui ha vissuto tutta la sua infanzia ed ho capito molto più tardi, che ovviamente non posso darle torto oggi, anche se quando sei una bambina o un’adolescente non puoi davvero raggiungere questa profonda intuizione sul passato di tua madre. Io diventai, nel mio caso, una ribelle totale. Ero ribelle a scuola, in famiglia, nella società. Ovunque. Oggi provo compassione per mia madre, la nostra relazione non esiste realmente, ma l’ho perdonata al meglio delle mie possibilità. E so che anche lei ha fatto del suo meglio. Non ho molti contatti con lei perché è in grado di influenzare incredibilmente la mia vita ed il mio equilibrio. Trovo infatti, molto difficile rivivere, ogni volta che la rivedo, quei momenti difficili che ho sopportato per 18 anni della mia vita. Quando avevo circa 9-10 anni, desideravo solamente di porre fine a questi momenti di sofferenza; pregavo che Dio (a quel che credevo a quei tempi di Dio) mi permettesse di raggiungere i miei 18 anni per essere indipendente e libera il prima possibile o semplicemente di lasciarmi morire perché quel vissuto era troppo doloroso da gestire. Oggi sono una persona felice, nel mio potere e nelle mie capacità, con ovviamente alti e bassi che come sempre la vita presenta a tutti.
Grazie a mia madre ho fatto le esperienze più estreme per vivere tutto ciò che lei non ha potuto vivere nella sua vita. E non posso non essere grata per il fatto stesso che mi abbia donato la vita. Per questo e molto altro sono estremamente grata.
La mia relazione con mio padre, invece, è sempre stata molto diversa. Onestamente non è stato sempre facile, ma ho realizzato molte cose importanti dopo la mia Terapia Primal in India con Bela Dubellman, che sarà una delle prime ospiti in questo podcast in inglese. Fino alla mia età adulta, l’ho sempre considerato il miglior padre del mondo. E per me, lui davvero lo è. Ma sicuramente, le sue regole e la sua religione hanno condizionato tantissimo il modo di vivere la mia vita, infliggendo molti dubbi e paure dentro di me. Ho sempre vissuto sentendomi in colpa ed in un certo senso come se stessi facendo sempre qualcosa di sbagliato, come se di fronte avessi avuto un costante giudice con gli occhi puntati addosso. Quindi, per essere supportata e rispettata da lui, ho scelto la sua strada fino a quando potevo scegliere per me stessa… avevo 18 anni e quando ho percepito che stavo conducendo quasi una doppia vita, piena di bugie, era tempo di smettere ed essere onesta. Molto più giovane fu l’unica scelta per evitare mia madre. Mio padre è un testimone di Geova e sicuramente tutti voi sapete che è una religione molto chiusa, dal mio punto di vista, molto restrittiva. Ovviamente questa è la mia opinione e sono felice per chi sente qualcosa di diverso. Infatti rispetto molto lui e rispetto chi segue qualsiasi credo, mio padre è una persona molto distinta ed onorevole, e anche se la pensiamo diversamente, l’amore viene prima di tutto. Lui è lì per me, qualunque cosa accada. E questo non è poco.
Tornando al Topic del mio ultimo episodio, nei miei 20 anni ho avuto una grande crisi perché non riuscivo più ad ingoiare nulla di ciò che avevo sopportato fino a quel momento e lo stress del corpo che manifestava tutta la sofferenza era il preludio dell’iniziare a conoscermi ad un livello profondo. Una delle prime realizzazioni che ho avuto è stata che non volevo più continuare l’Università IED (Institute European of Design) all’indirizzo di Project Management & Events. Volevo lasciare tutto per studiare la Naturopatia, ma avevo un forte senso di responsabilità e senso di colpa per il fatto che io e soprattutto mio padre stavamo facendo tanti sacrifici per pagare l’Università. Sebbene sapessi che era essenziale trovare tempo per liberarmi dallo stress, non avevo molto tempo libero per me, perché facevo 3 lavori diversi per pagarmi le rette universitarie. Parallelamente a questo ho iniziato un ciclo di sessioni con una psicologa che era una donna molto dolce, compassionevole e anche molto distaccata. Si è esposta una sola volta per dirmi che non sapeva come potevo essere una persona indipendente e sana, fuori dal caos che ho vissuto nella mia vita familiare. Per la prima vera volta, ho sentito di non essere sola. Ho pensato “qualcuno mi capisce davvero”.
A vent’anni ero un’inguaribile sognatrice e volevo godermi appieno la vita. Una volta finita la mia università, sono stata assunta con un contratto a progetto in un’importante compagnia di eventi a Milano e sebbene avessi il sogno di partire per qualche nuova avventura, sono rimasta in Italia. Un anno dopo, il mio contratto stava finendo, feci le valigie e partii per l’Australia. Poco prima, la mia ansia raggiunse un livello molto alto, fino ad arrivare ad assumere lo Xanax per aiutarmi a dormire, funzionare ed agire quasi come una persona normale durante il giorno perchè, specialmente nella notte, mi sentivo male così tante volte che mi sembrava quasi stessi per morire di dolore al petto mentre ero da sola nel mio letto. Lo Xanan inoltre può creare dipendenza. È più comunemente usato nella gestione a breve termine dei disturbi d’ansia, in particolare il disturbo da panico o disturbo d’ansia generalizzato.
C’è qualcosa però, che amo molto della mia personalità, ovvero la mia forza di volontà: sin dalla prima pillola sapevo che sarebbe stato solo un percorso momentaneo e avrei finito con questa dipendenza o “cura” DA SOLA (perché diventa sempre una dipendenza se non risolvi il problema). Non potevo contare sul mio Dottore in quanto, quando chiesi come smettere di prendere lo Xanax, lui non fu in grado di aiutarmi. Questo fu un piccolo grande risveglio dove capii che per me, la medicina allopatica lavora per sopprimere i sintomi ma non va alla fonte del problema stesso.
Ho fermato questa dipendenza in Australia e ti dico come nel mio podcast.
Tuttavia, ho lasciato l’Italia per l’Australia a 23 anni, pianificando in anticipo solo il mio primo mese in una famiglia ospitante per essere costretta a praticare l’inglese costantemente. Avevo solo 2000 euro sul mio conto corrente. Volevo fidarmi del Flusso e di dove la vita mi avrebbe portata a vivere. Per raggiungere la terra dei canguri, viaggiai per più di 2 giorni perché raggiunsi Francoforte in treno e da lì, presi 3 voli fino alla mia destinazione finale, nella regione del Queensland, in Australia. Si trova sulla costa orientale dell’estremo nord precisamente raggiunsi la città di Cairns.
Ho scelto quella destinazione … e puoi ascoltare perchè sul mio podcast.
La famiglia ospitante in Australia fu totalmente un’altra esperienza da tutto ciò che sentii precedentemente sulle Famiglie ospitanti nel resto del mondo. Era tutto un nuovo Setup a cui abituarsi, mi svegliavo prestissimo in un clima tropicale con uccelli incredibili che cinguettavano forte (direi molto forte), case chiuse senza serratura e questa fantastica famiglia che rendeva tutto molto agibile, semplice, mi ha fatta sentire sempre a mio agio e la benvenuta durante il mio stare da loro. Vivevano in un bellissimo posto tranquillo immerso nella natura, con un giardino fantastico. Mi hanno aiutata con tutti i processi richiesti dalla scuola, noleggiando biciclette o pratiche bancarie ad esempio oppure comprando il mio cibo preferito e molto altro. L’Australia fu la scelta di andare nel punto più lontano dal paese Italia. Solo essere lontana e dopo una vita che sentivo estremamente oppressiva, avevo così tanta libertà. Era tutto ciò di cui avevo bisogno per sperimentare. Semplicemente LIBERTÀ.
Il primo giorno di scuola, prima di entrare in classe, ero seduta in una sala d’attesa, vicino ad una ragazza della mia stessa età, di nome Severine, francese. Beh, non posso spiegare tutto in dettaglio, ma lei capitò nel mio stesso livello e corso, infatti diventò la mia migliore amica in tutto il mio periodo australiano: abbiamo avuto così tanti momenti magici, tragici ed intensi insieme che non potrò mai e poi mai dimenticare. Ancora oggi siamo in contatto e cerchiamo sempre di fare uno sforzo per incontrarci nuovamente.
Severine ebbe la grande o folle idea di provare il lavoro di raccolta della frutta. Disse che avendo la possibilità di essere in Australia, era qualcosa assolutamente da provare. Non so perché la seguii, forse perché il mio inglese non era così eccezionale e mi piaceva stare in sua presenza, quindi volevo assaporare questa esperienza che fu definita molto remunerativa da diverse persone. Inoltre volevo viaggiare in buona compagnia e lei era assolutamente perfetta.
A tal proposito, probabilmente scegliemmo l’opzione peggiore poichè capitammo in un’azienda agricola di pomodori, che però non aveva pomodori da raccogliere in quella stagione. Vivevamo una situazione abbastanza frustrante perchè non guadagnavamo abbastanza, alloggiavamo in un MOTEL che sembrava uno di quei posti nei film horror Americani, subendo parecchi disagi e avendo come vicini, persone decisamente socialmente problematiche. Bowen è una piccola città in Australia che non ha molto da offrire ai giovani a parte suoi cieli fantastici, tra i più belli che io abbia mai visto in questa esistenza. I cieli nella notte erano nitidi, pieni di stelle e limpidi, durante il giorno invece, le nuvole erano così belle che si esprimevano nelle forme più strane e simpatiche. A causa di quel lavoro, io e Severine iniziammo ad avere dolori alla schiena quindi decidemmo di trasferirci in una zona diversa cambiando azienda agricola, lontano da lì, alloggiando in un ostello con persone della nostra stessa età, che offriva anche più una sensazione di comunità. La località si chiamava Bundaberg ed è ben nota per i viaggiatori con zaino e sacco sulle spalle. Anche qui abbiamo avuto molte avventure interessanti nelle fattorie, con insetti fastidiosi, condizioni dure di vita, ma è stato sicuramente un momento memorabile, difficile sull’istante ma bello da ricordare, spensierato, divertente, dove è stato bello poter incontrare nuove persone ed amici e passare il primo Natale fuori dall’Europa con un clima completamente diverso e quasi senza il senso di viverlo.
Da lì ho incontrato molti altri incredibili amici che sono ancora oggi nella mia vita presente e per la quale sono incredibilmente grata. Penso che scrivere tutti i posti meravigliosi che ho avuto l’opportunità di esplorare e vedere, oltre ad esprimere quanto sia stato possibile andare così in profondità dentro me stessa, non sia facile da raccontare in dettaglio.
Anche in queste aziende agricole, vieni scelto e selezionato per poi darti una posizione o un lavoro più agiato, oltre ai diritti di anzianità e anche dall’atteggiamento adeguato del lavoratore. Quindi ho avuto la possibilità e l’onore di lavorare su una macchina per la raccolta dei pomodori (e sto ridendo mentre scrivo questo) ed, in seguito, un bel lavoro in una fattoria dedicata alla seminazione di piante. Quando ho messo da parte qualche soldo per viaggiare, ho proseguito per un pezzo, un viaggio con una ragazza italiana che incontrai in quell’ostello. Siamo passate per la Gold Coast fino a quando abbiamo raggiunto Melbourne dove alloggiavo da un amico italiano. Con Severine ci siamo incontrate nuovamente più avanti.
A Melbourne stavo bene, lavoravo in un ristorante italiano molto carino ed ho nuovamente avuto la possibilità di vivere una vita molto bella ed agiata.
Quando sei in Australia e lavori per 3 mesi in una fattoria, hai la possibilità di richiedere un secondo visto per un anno successivo (da poter utilizzare entro i 30 anni). La realtà è che qualcosa di più grande da digerire mi stava arrivando da accettare, di nuovo una conseguenza disastrosa della mia situazione familiare.
Mia sorella aveva 14 anni ed era incinta. Ora, conoscendo la mia famiglia ed il mio background, potete immaginare come questo mi abbia colpita dentro. Provavo un senso di colpa perché lei diceva di essere pronta a prendersi questa grande grande responsabilità tenendo mia nipote ed io, non le ero molto vicino come avrei voluto. Mio padre, come potete immaginare, voleva che mia sorella non interrompesse la gravidanza, e mia madre ne era contraria, ma in un modo molto insensibile.
Ho impiegato 3 giorni per realizzare davvero che questa fosse pura realtà. Perfino tanti anni dopo, è stato assolutamente incredibile digerire ed accettare questa esperienza. Volevo che mia sorella potesse vivere la sua giovane età senza essere stressata da tutte le cose che avrebbe potuto potenzialmente affrontare. A quel tempo, per me e non solo, è sicuramente stato un altro trauma addizionale da accettare.
A volte anche l’anno scorso appena tornata dai miei 6 anni in Asia, ho avuto degli attimi in cui pensavo come tutto questo sia ancora così incredibile…
Oggi ho abbracciato questa esperienza, ringrazio mia sorella per essere stata una madre meravigliosa di 2 figlie fantastiche che sono le mie nipoti. Mi insegnano così tante cose ogni volta e sono davvero fortunata ad averle come Maestre nella mia vita.
Il risultato della mia esperienza in Oceania è che ho avuto una grande realizzazione: per la prima volta nella mia vita ho potuto davvero mettermi al primo posto. Sentivo me stessa, i miei bisogni e solo me. Il vero grande dono era che potevo fare quello che volevo quando volevo e che posso avere una vita felice. Il mio dolore sparì completamente dal mio corpo e so che era legato al fatto che non sentissi più stress.
Ricordate quando poco fa scrissi, che volevo morire a quella giovane età, perché soffrivo così tanto? Bene, ciò che mi ha portato alla ricerca della mia felicità è che ho sempre pensato con convinzione, è che mi sia stata data la possibilità di vivere questa vita non per essere semplicemente TRISTE, o tutta questa cosa-esistenza-vita non avrebbe avuto alcun senso. Questo percorso è veramente difficile, inizia e non finisce mai realmente. E sicuramente, è stata una comprensione di grande importanza per me.
Spero che questo episodio sia stato abbastanza d’ispirazione per voi e ci vediamo nel prossimo episodio!